Pietra Lavica

Col termine Pietra lavica ceramizzata viene comunemente indicato un oggetto di basalto lavico (pietra lavica) che presenta una decorazione superficiale in maiolica. In realtà, poiché per ceramica si intende piuttosto un ampio raggruppamento di manufatti in terracotta, questa tecnica decorativa in ambito specialistico viene più correttamente indicata come Pietra lavica maiolicata.

Tecnica

Il primo passo per l’ottenimento di un manufatto in pietra lavica ceramizzata , consiste nella scelta del supporto ovvero la pietra lavica, che sarà pietra di “fondo” non di superficie.

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Pietra Lavica

Ovvero estratta (scavata) dal fondo della colata, tale masso informe verra scelto da occhi esperti e lavorato come un qualunque blocco di granito, passato alla segagione, con lame o fili diamantati e portato in lastre con gli spessori della lavorazione. Arrivato in laboratorio (i più attrezzati hanno frese di lavorazioni con programmi di taglio computerizzate) la lastra cambia ulteriormente nome per diventare, piastrella, tavolo, top da bagno, top da cucina, parete, pavimento, panca o semplice elemento di design. A questo punto il manufatto lapideo lavorato, grigio ma compatto nella sua materia, si appresta ad entrare nel reparto artistico. La tecnica è applicabile anche a frammenti di pietra o sculture. Il substrato lapideo viene quindi cosparso di uno strato di smalto ceramico, con uno spessore di circa tre millimetri, e lasciato asciugare almeno 12 ore. In codesta fase, la differenza e la bravura dell’artista, della scuola, la lavorazione passa alla fase di decorazione, a mano libera o con stencil o a graffito, secondo tecniche vecchie e nuove proprie dell’arte ceramica. L’ultimo stadio altrettanto lungo è quello della cottura, che viene effettuata intorno ai mille gradi ed abbisogna di circa 24 ore per portare il manufatto a diventare un unico corpo, lo smalto, il colore del decoro del perfilo, che si fondono con la pietra lavica dell’Etna. Per giusta menzione, esistono altre scuole di lavorazione non Siciliane, con altre tecniche che “camuffano” la porosità della pietra usata con la tecnica dell’ingobbio, rimane discutibile la bellezza finale dei prodotti, ma soprattutto la durabilità visto che l’elemento ceramico (smalto e colore del decoro) di fatto sono fusi con l’ingobbio e non con la pietra lavica.

Prodotti

Da dove tutto ha origine, l’Etna, la montagna. Grazie alle particolari potenzialità estetiche dovute alla ceramica, unite alle notevoli doti di resistenza meccanica e fisica del basalto, la pietra lavica ceramizzata (maiolicata) viene utilizzata per la produzione di pavimenti ad alto calpestio, rivestimenti da esterno, piscine, tavoli, top per cucine e bagni, mosaici, piatti doccia, lavelli.